giovedì 14 gennaio 2010

LA CHIESA IN COLLABORAZIONE CON GLI TATI: MODELLO DI EVANGELIZZAZIONE

La chiesa con oggettivo evangelico, deve portare il lieto annuncio di perttuto nel mondo anche presso gli stati, segno della salvezza che giunga a tutte le categorie.

A cominciare dalla Santa Sede, per poter evangelizzare il mondo politico essa procede con i contratti di rapporto diplomatico, come un metodo adattativo che li permette di entrare nella cultura e nel modo di fare ed agire di uno per poi potere evangelizzarlo secondo il suo modo.
Se vogliamo fondare le nostre testimonianze su i dati concreti, partiamo dal pontificato di Giovanni Paolo Secondo nel 1978 ove il numero di Stati con cui la Santa Sede aveva pieni rapporti diplomatici ammontava a 84. Nel 2005 erano 174. Con Benedetto XVI sono diventati 178 e soprattuto in Africa, le rete delle nunziature sono state rafforzate. Questo dato è molto significativo.

Pertanto, adesso guarda alle chiese locale creare nuove metodi con cui raviccinare gli stati attraverso questa struttura della santa sede e dimonstrare cosi la comunione ecclesiale alfine di prevedere le crisi che possono scaturire nel corso dello svolgimento della missione ecclesiale. Questo è anche e soprattuto una evangelizzazione in profondità e senza confini, senza limite.
Comunque, la missione non facile ma occorre ribadire strategie e provare di fare qualche cosa, perchè il ruolo della chiesa è d’essere sempre il sale della terra e la luce del mondo, nonostante che essa non sia del mondo ma comunque vive in mezzo al mondo.
Floribert Avonyima

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