mercoledì 27 gennaio 2010

CONTRACCETTIVI: UN INGANO OCCHIO PER PRIVATIZZARE L’ABORTO

Il pericolo di privatizzazione assoluta dell’aborto piano piano sta prendendo posto nella nostra società.

Secondo alcuni scienziati, il termine contraccettivi significerebe quell'insieme di metodi e di comportamenti che consentono di godere appieno della propria vita sessuale, senza incorrere in gravidanze non desiderate.

Oggi un gioco di parole fa siche passiamo indifferente a un assassinio organisato accettato dalla società a causa dell’ingenio intelletuale e linguistico dell’uomo stesso, togliendo il senso stritto della parola e la sostituendo con espressioni velate. La parola Contraccettivi ne è il prototipo. Il valore non discutibile della vità rimane e rimarrà sempre un diritto.

La tecnica va sempre davanti e ci porta i suoi risultati al volte inquietanti al volte famosi. Hanno ancora scoprerto in questi ultimi momenti la cosiddetta “ pillola dei cinque giorni dopo” cioè il farmaco che ha efficacia per evitare la gravidanza fino a 120 ore doppo il rapporto a un momento potenzialemento fecondo. Questa nuova pillola , secondo le ricerce scientifiche, sembra contenere la molecola ulipristal acetato ( EllaOne, nome commerciale)

«L’azione del progesterone è fondamentale per lo sviluppo dell’embrione e in particolare prepara l’utero ad accoglierlo per l’annidamento» scrive Romano nell’ultima newsletter di “Scienza&Vita”. La nuova pillola «si lega ai recettori del progesterone e ne inibisce l’azione. Quindi impedisce, tra l’altro, l’annidamento dell’embrione svolgendo un’azione intercettiva-abortiva.

La privatizzazione del’aborto farebbe della nostra società forse un mondo degli inconsci se non sapiamo percepire subito il pericolo e dinunciarlo. Ma soprattuto la conscientizzazione farebbe molto bene.
Floribert Avonyima

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